🇫🇷 Le Osservazioni sui forti e le batterie del Golfo del Capitano di Fregata Chabert nel 1808

Tra le tante risorse documentarie della Biblioteca civica “Ubaldo Mazzini” si conserva un breve ma significativo rapporto del Capitano di Fregata Chabert, datato e firmato il giorno successivo alla dichiarazione della Spezia come porto militare e sede di prefettura marittima da parte del governo napoleonico (il decreto imperiale è infatti dell’11 maggio 1808 e le Osservazioni di Chabert del 12 maggio). Appartenuta insieme ad un nucleo di sette carte geografiche all’illustre geologo Giovanni Capellini, la relazione manoscritta è stata registrata in biblioteca il 14 maggio 1929, come risulta dai registri di ingresso. Essa è unita ad una mappa Plan du Golfe de la Spezia che rappresenta cartograficamente le fortificazioni esaminate nel documento, corredata anche di brevi note esplicative. Luisa Rossi ha segnalato la presenza di un analogo documento ma datato 10 marzo 1808, conservato presso il Service Historique de la Marine – Vincennes.
L’importanza dell’intero documento si iscrive nel periodo febbrile delle decisioni che riguardano la scelta del porto della Spezia come sede di “arsenale di costruzione, raddobbo e armamento dei vascelli”, equiparato a Lorient in Bretagna, parallelamente alla dismissione militare del porto di Genova classificata nello stesso decreto imperiale quale porto commerciale. Un progetto in cui furono coinvolti i maggiori graduati e i migliori tecnici al servizio dell’impero sia francesi che italiani e che coinvolse, sin dal primo momento, anche l’assetto urbanistico e infrastrutturale di tutto il territorio del Golfo.

Il rapporto di Chabert va messo in relazione con quanto accadde tra il 1806 e il 1808 ovvero con gli anni cruciali in cui venne studiata e decisa una strategia difensiva del golfo finalizzata a un’organizzazione militare marittima sulla costa occidentale sviluppata attraverso diverse ipotesi progettuali.
Sin dal 1806, infatti, era invalsa l’opinione che il porto di Genova non fosse più adatto ad essere un’efficace base militare e nell’aprile del 1806 il prefetto marittimo di Genova, Daniel Lescallier, aveva suggerito di impiantare gli arsenali alla Spezia, mettendone in rilievo pregi e vantaggi. L’annessione della Toscana fu poi il fattore decisivo per fare della Spezia un importante polo navale dell’impero, in quanto si sarebbe potuta assicurare una sufficiente fascia di rispetto di sicurezza a Sud e costanti approvvigionamenti di legnami e altri materiali necessari alla bisogna.

Seguirono vorticosamente mémoires, ricognizioni, rilievi, studi e progetti, a volte in contrasto tra loro, sia per le opere militari che per quelle civili, affluiti al governo centrale tramite i diversi canali a ciò incaricati, in particolare dal Ministero della Guerra, che si occupava in specie delle opere di difesa, da quello della Marina, cui era demandato l’obiettivo della costruzione dell’arsenale e da quello dell’Interno interessato al progetto della nouvelle ville. L’esame della situazione delle fortificazioni firmato da Chabert serviva ad acquisire, tra le altre documentazioni richieste con la massima urgenza, dati utili sulla realtà oggettiva delle possibilità di difesa del Golfo, sui suoi effettivi fabbisogni e potenzialità, sugli esiti dei tiri incrociati e sulle linee di ormeggio per la squadra navale.
E in effetti le osservazioni descrivono i punti di forza e di debolezza dei diversi forti e batterie, suggerendo lavori da farsi, armamenti da predisporre o potenziare, decisioni assunte per rimediare tempestivamente a evidenti criticità della difesa. E’ probabile che tali notazioni siano state utilizzate anche per il piano elaborato dalla commissione nominata dal successore di Lescallier, Alain Joseph Dordelin, formata da Le Père, Pestel, Tagliafichi, Delacour e appunto da Chabert, presentata all’imperatore il 2 agosto 1808.

Le osservazioni sono precise e asciutte e mantengono sempre il tono di un competente pensiero strategico militare. Oltre allo stato dei forti e delle batterie, le osservazioni si appuntano sulle traiettorie dei tiri incrociati e sulla sicurezza delle linee di ormeggio per la squadra navale. Solo in chiusura si nota un pragmatico rilievo sulle carenze operative del sito rispetto alle attività propriamente arsenalizie riferite alle esigenze della squadra: “Prima di terminare questo rapporto, mi prenderei la libertà di osservare che nel Golfo non esiste alcun approvvigionamento di materiali navali per riparare le avarie o i danni che potrebbe subire una squadra sia durante un combattimento sia per il cattivo tempo. Sarebbe necessario predisporre un deposito di cime, di ancore, di gherlini e di gomene di diverse misure, alcuni materiali per alberature o pennoni, cordame di tutte le dimensioni per manovre fisse e correnti. Il Lazzaretto offre dei magazzini ottimi in condizioni di ricevere questi diversi approvvigionamenti, dove poterli custodire in sicurezza senza problemi e senza occupare i magazzini destinati al commercio.”

La preoccupazione di Chabert sembrerebbe effettivamente raccolta nel successivo decreto napoleonico del 10 giugno 1808, in cui si stabilì che l’edificio del Lazzaretto, il convento delle Grazie e il forte di Santa Maria fossero messi a disposizione della Marina per servire come magazzini e stabilimenti dell’arsenale. 

Gustosa anche l’annotazione sulla bruciante sconfitta in Egitto che rappresentò un vero spartiacque nella politica francese: a proposito dei vantaggi che il forte del Pezzino e la linea di costa fornivano, Chabert non esita ad affermare che “Se la Baia d’Abukir ci avesse offerto una posizione simile, l’Ammiraglio Nelson con tutta la sua audacia non avrebbe avuto un vantaggio così completo come quello che egli ottenne in quella fatale giornata.”

Le osservazioni di Chabert si uniscono alla grande messe di documentazione prodotta per operare il grande investimento militare e civile nel Golfo della Spezia, che si sviluppò su tre fronti organicamente esaminati: l’arsenale navale, il sistema difensivo, la nascita di una nuova città e il miglioramento della rete viaria.

@ Marzia Ratti

Bibliografia: R. Correggi – M. Ratti, Chabert Chef Militaire de la Marine, Observations et situation des Fort set Batteries dans le Golfe de la Spezia (con trascrizione diplomatica e traduzione del documento originale e la ristampa anastatica della carta del 12 maggio 1808), La Spezia, 2018.

L. Rossi, Lo specchio del Golfo. Paesaggio e anima della provincia spezzina, Sarzana, Agorà edizioni, 2003

🇫🇷 “PERCORSI” – Le osservazioni sui forti e le batterie del Golfo del capitano di Fregata Chabert nel 1808