🇫🇷 Maupassant e la Liguria
Nel 1889 Guy de Maupassant intraprese uno dei suoi tanti viaggi per mare, in Italia, a bordo del suo panfilo Bel Ami.
Lasciava Parigi e la Francia perché “annoiato dalla Tour Eiffel, che non solo si vede dappertutto ma si trova dappertutto, fatta di tutti i materiali possibili, esposta in ogni vetrina…Incubo inevitabile e ossessionante.”
“J’ai quitté Paris et même la France parce que la tour Eiffel finissait par m’ennuyer trop.“
Inizia così il diario del viaggiatore francese, un viaggio per mare sulle acque del Mediterraneo calmo e placido, appena mosso da refoli di vento.
Il silenzio di una giornata d’estate, lo sciabordio delle onde, i tanti paesi sulla costa, la linea delle montagne offuscata dalle nubi. L’armonia dei profumi marini frammista agli odori della terra ravvivati dal calore dell’estate, il timo e la citronella, la menta e la lavanda.
Il viaggio è una specie di porta attraverso la quale si esce dalla realtà come per penetrare in una realtà inesplorata che sembra un sogno.
Nel 1889, all’apice della sua fortuna e notorietà, Guy de Maupassant, tormentato da inquietudini e sofferenze, intraprende il suo ultimo viaggio in Italia.
A bordo del suo panfilo Bel Ami II, accompagnato dal domestico François Trassart e da due marinai, Maupassant salpa da Cannes il 12 settembre alle tre del mattino per una crociera che doveva condurlo lungo le coste della Liguria e della Toscana.
Da Cannes alla Spezia, con scalo a Porto Maurizio, poi in ferrovia a Pisa, a Firenze e infine a Roma.
Une des plus belles choses qu’on puisse voir au monde: Gênes, de la haute mer.
Poi il suo viaggio proseguirà, verso levante. Maupassant visita Santa Margherita, La Spezia, Livorno, Pisa.
Parlando di Portofino: “Les ports accueillent de nombreux bateaux de pêche et les trattorias proposent des spécialités…Continuation en bateau jusq’à La Spezia.“
In una lettera alla contessa Potocka, della quale frequentava il salotto parigino, parla della sua sosta nel Golfo della Spezia:
Je suis en ce moment dans un tout petit port, tout au bout d’un cap. Ce n’est même pas un port mais une baie naturelle au fond de laquelle on aperçoit une vingtaine de maison. ce pays serait joli s’il n’était pas gâté par la cloche; mais la cloche y sévit d’une façon intolérable. On a beau fuir les clochers il s’en trove de cachés partout et, dès que la nuit est profonde, dès qu’on a les yeux fermés ils sonnent, ils sonnent jusqu’au jour.
Je ne crois pas que j’aille plus loin que la Spezia parce que ce bout de pays me plait…Je n’y suis pas trop loin de Cannes où j’ai peur d’être rappelé par une dépêche d’un moment à l’autre.
Non credo che andrò oltre la Spezia perché questa parte di paese mi piace…Qui non sono troppo lontano da Cannes dove ho paura di essere richiamato da un dispaccio urgente, da un momento all’altro.]
Ancora, in una lettera raccolta da Artine Artinian, il maggior esperto di Maupassant, scrive: “…avec mon bateau à la Spezia, puis de là, par chemin de fer à Pise et à Florence.“
L’avventura dovrebbe continuare dunque oltre la Liguria, attraverso la Toscana.
Ma, colpito dalla febbre mentre si trova a Firenze, Maupassant, il 31 ottobre, ritorna a Cannes in treno, passando quindi nuovamente per la Riviera ligure sulla linea ferroviaria appena completata.
@ Annalisa Tacoli