ESPACE CULTURE

GENNAIO 2021

 

À LA UNE

Notre-Dame rinasce con il concerto di Natale.

Per la prima volta dall’incendio che l’ha devastata, nell’aprile del 2019, è stato organizzato un concerto di Natale nella cattedrale di Notre-Dame a Parigi. Dal momento che nella chiesa gotica sono ancora in corso i lavori di ristrutturazione, i componenti del coro indossavano elmetti e tute da cantiere e non c’era pubblico. Il concerto, registrato nella cattedrale a metà dicembre, è stato trasmesso in televisione poco prima della mezzanotte della vigilia. Il coro ha eseguito brani di Mozart e Schubert, oltre a pezzi più ‘leggeri’ come il tradizionale ‘Jingle Bells’. « E’ stato molto commovente », ha commentato il violoncellista Gautier Capucon che, con l’organista Yves Castagnet, ha accompagnato i coristi. « E’ la prima volta che torniamo tutti nella cattedrale di Notre Dame dopo l’incendio, è stato un momento pieno di emozioni », ha aggiunto il musicista intervistato da France Info.

Parigi, concerto di Natale a Notre-Dame: è il primo dopo l'incendio del 2019 - la Repubblica

 

Un concert exceptionnel a été enregistré par la maîtrise de Notre-Dame de Paris et retransmis à la télévision pour la nuit de Noël du 24 décembre 2020. Vêtus de combinaisons, casques sur la tête, les chanteurs étaient situés près des échafaudages, dans une cathédrale vide. C’est le premier concert de Noël dans la cathédrale depuis l’incendie qui l’a ravagée en avril 2019. L’archevêque de Paris Michel Aupetit, avait prévenu de ce concert dans un communiqué le 30 novembre dernier. Ce “concert événement”, dirigé par Henri Chalet, le directeur de la maîtrise, a réuni “20 chanteurs du choeur d’adultes, accompagnés par Yves Castagnet à l’orgue positif (instrument loué pour l’occasion), ainsi que par deux solistes: Julie Fuchs (soprano) et Gautier Capuçon (violoncelle)”. Les ouvriers travaillant dans la cathédrale ont par ailleurs achevé le 24 novembre dernier le démontage de l’ancien échafaudage, entrelacs de centaines de tonnes d’acier calciné, sous l’oeil de la ministre de la Culture Roselyne Bachelot, qui assure que le chantier sera terminé en 2024: “on chantera un Te Deum”.

 

Adieu à Claude Brasseur.

Issu d’une dynastie d’acteurs, le comédien a joué dans une centaine de films, dont les comédies populaires « Camping » et « La Boum », ainsi que dans de nombreuses pièces de théâtre. L’acteur, pendant sa carrière, a reçu deux Césars.

Plus de cent films à son actif, et le souci perpétuel de s’effacer derrière ses rôles. « Je n’aime pas parler de moi, disait-il. Ce n’est pas un sujet passionnant. Le travail d’une vie consiste à préciser la marge entre ce que l’on veut et ce que l’on peut. » Modeste, pudique, considérant son métier comme un jeu plutôt qu’un labeur, déterminé à se penser comme « un artisan qui appartient à un collectif », le comédien Claude Brasseur est décédé mardi 22 décembre à l’âge de 84 ans. « Claude Brasseur est décédé ce jour dans la paix et la sérénité entouré des siens. Il n’a pas été victime du Covid. Il sera inhumé à Paris dans le respect des règles sanitaires et reposera aux côtés de son père, au cimetière du Père-Lachaise à Paris », a annoncé son agent.

Morto Claude Brasseur, padre di Sophie Marceau ne Il tempo delle mele

 

Adieu à Pierre Cardin.

Le créateur, rénovateur de la haute couture française d’après-guerre, a enchaîné les inventions futuristes, lancé la première ligne de vêtements pour hommes, et apposé son nom sur de nombreux produits. Il est mort mardi 29 décembre à l’âge de 98 ans.

Il avait notamment participé avec André Courrèges (1923-2016) et Paco Rabanne au renouveau de la haute couture dans la France d’après-guerre. «J’ai toujours eu la tête dans le futur ; j’ai toujours créé pour les jeunes gens», martelait ce fils d’immigrés italiens qu’un fabuleux destin a porté jusqu’à l’Académie des beaux-arts et dont le style de vêtements a incarné l’utopie des sixties, inspirée par la conquête spatiale. Jusqu’à la fin, l’homme d’affaires touche-à-tout s’est intéressé à la mode, restée sa «drogue», comme en témoigne cette boutique luxueuse de vêtements féminins inaugurée, fin 2017, rue Royale, proche de la Concorde. Jusqu’à la fin, il a décliné le même look «daté», selon ses détracteurs, «intemporel», selon ses aficionados. «C’est un danger pour la mode de produire sans cesse ; moi, j’ai un style reconnaissable qui fait ma signature, on ne peut pas en dire autant des autres !», répondait-il avec le franc-parler qui était le sien.

Né le 2 juillet 1922 à Sant’Andrea di Barbarana en Vénétie (Italie) de parents cultivateurs, Pietro Costante Cardini grandit en France où sa famille a fui le fascisme. Comme les acteurs Yves Montand (Ivo Livi, né en 1921 à Monsummano Terme et mort en 1991 à Senlis) ou Serge Reggiani (né en 1922 à Reggio d’Emilie et mort en 2004 à Boulogne-Billancourt), il fait partie de cette immigration italienne qui a, dans un climat de méfiance, voire de xénophobie, «fait la France», comme le rappelait l’exposition «Ciao Italia !» du printemps 2017 au musée de l’Immigration, à Paris. De ce parcours de « self-made-man », Pierre Cardin avait tiré un orgueil particulier. «Je suis un enfant des faubourgs. Je suis devenu Pierre Cardin», résumait-il grandiloquent, avant d’ajouter : « S’il fallait recommencer, je le referais avec beaucoup d’enthousiasme.»

Addio a Pierre Cardin, stilista visionario, pioniere del prêt-à-porter - Photogallery - Rai News

 

Il legame di Yves Klein con il culto di Santa Rita: storia di una devozione che portò all’invenzione di un colore.

Il legame eccezionale tra Yves Klein e Santa Rita è racchiuso in due ex voto, che l’eclettico artista francese (Nizza 1928 – Parigi 1962) ha personalmente portato in dono al Monastero ritiano di Cascia, per onorare la sua protettrice. E’ il 15 settembre 1958 quando, durante uno dei suoi pellegrinaggi a Cascia, presso il Santuario di Santa Rita dove è custodito il corpo della santa stigmatizzata, Yves Klein lascia nelle mani delle monache il Monocromo blu senza titolo (pigmento puro e resina sintetica su garza incollata su pannello), lo speciale tono di blu che porta il suo nome IKB, International Klein Blue. Un colore unico, espressione di un infinito che può essere raggiunto. Nel febbraio 1961, accompagnato dalla futura moglie Rotraut Uecker, Klein compie un altro pellegrinaggio e offre il secondo ex voto a Santa Rita. Si tratta di un cofanetto composto dai pigmenti rosa, blu e oro, insieme a tre lingotti d’oro e sette foglietti di carta su cui Klein scrive la sua personale supplica a Santa Rita: un’accorata testimonianza di devozione, in cui l’artista dichiara di dedicarle tutta la sua attività artistica. Termina così, la testimonianza:

«Santa Rita da Cascia, Santa dei casi impossibili e disperati, grazie di tutto l’aiuto così grande, decisivo e meraviglioso che mi hai dato finora. Infinitamente grazie. Anche se non ne sono personalmente degno, aiutami ancora e sempre e nella mia arte e proteggi tutto ciò che ho creato affinché, nonostante me, sia tutto, sempre, di Grande Bellezza».

Ex voto in mostra a Rovereto - Santa Rita

 

LIVRES

Judithe LITTLE, Le sorelle Chanel, tre60 editore.

A cinquant’anni dalla morte di Coco, riviviamo infanzia, rivincita e successo di un’icona della moda. Con Le sorelle Chanel Judithe Little ci racconta la storia di due donne straordinarie che, tra mille difficoltà, sono riuscite a realizzare i propri sogni e a creare una delle più grandi case di moda del mondo.

Francia, 1897. Albert Chanel, rimasto vedovo e con un lavoro precario, affida le sue tre figlie, Julia-Berthe, Gabrielle e Antoinette, alle suore dell’orfanotrofio di Aubazine. Educate per diventare perfette donne di casa, Gabrielle e Antoinette mostrano da subito una particolare attitudine per il cucito. In convento sono costrette a indossare divise dal taglio severo, ma di sera, sfogliando di nascosto romanzi e riviste di moda, sognano una vita diversa, fatta di abiti eleganti e affascinanti gentilhommes della haute societé… Così, a diciotto anni Coco e Ninette lasciano il convento e lottano, unite e determinate, per dimostrarsi degne di quella società in cui non si sono mai sentite accettate. Per la prima volta, fanno ingresso nei Café chantant di Moulins, nelle sale da concerto di Vichy, sino ad approdare a Parigi dove, tra speranze e delusioni, l’apertura di un piccolo negozio di cappelli, in rue Cambon, segna per loro la grande svolta. È l’inizio di un’attività commerciale di successo che si espanderà nelle località più esclusive di Francia. Ma lo scoppio della Prima guerra mondiale cambierà per sempre le loro vite: sarà allora che le due sorelle dovranno fare ricorso a tutto il loro coraggio e conquistarsi il loro posto nel mondo, anche a costo di separarsi l’una dall’altra.

Tutta Colpa Dei Libri: Anteprima "Le sorelle Chanel" di Judithe Little

 

Telmo PIEVANI, Finitudine. Un romanzo filosofico su fragilità e libertà, Raffaello Cortina Editore.

Telmo Pievani mette in scena un dialogo impossibile tra i due premi Nobel Albert Camus e Jacques Monod. Nel 1960 Albert Camus ha un incidente nell’auto guidata dal suo editore, Gallimard. Morirà in ospedale, questa la verità storica su cui si innesta la verità romanzesca di Telmo Pievani.

Come trovare un senso all’esistenza se tutto ha fine? Rispondono Camus e Monod, in un rimando avvincente tra realtà e finzione messo in scena da Telmo Pievani. Lo scrittore Albert Camus non è morto nell’incidente del 4 gennaio 1960. Un suo grande amico, il genetista Jacques Monod, va a trovarlo in ospedale. Stanno scrivendo un libro insieme. Leggono le bozze, ricordano le avventure durante la Resistenza a Parigi. Nel segno del disincanto, prende forma una visione del mondo. La scienza ha svelato la finitudine di tutte le cose: dell’universo, della Terra, delle specie, di ognuno di noi. Come trovare un senso all’esistenza accettando la nostra finitezza? Camus e Monod passano in rassegna le possibilità laiche di sfidare la morte. L’investigazione diventa un giallo filosofico. Forse la finitudine non implica nichilismo, ma al contrario solidarietà, rivolta, una vita piena. In un gioco raffinato di fatti e finzioni, Finitudine è la storia della vera amicizia tra due premi Nobel, un dialogo avvincente, un libro dentro un libro. Dopo il successo di Imperfezione, Telmo Pievani torna con un testo sorprendente che affronta con poesia un tema filosofico e scientifico che ci tocca tutti.

Telmo Pievani insegna Filosofia delle scienze biologiche all’Università di Padova. È direttore di Pikaia, il portale italiano dell’evoluzione, e collabora con il Corriere della Sera, le Scienze e Micromega.

Finitudine Un libro al giorno / PDE

 

Georges SIMENON, Europa 33. I reportages di Georges Simenon, Adelphi Edizioni.

È un’Europa che sonnecchia sotto la neve, ma «scos­sa da bruschi e terrificanti sussulti», quella dei pri­mi mesi del 1933. Un’Europa malata, tanto che il medico, mentre la ausculta e le fa dire «33», ha un’aria preoccupata. Non è un medico, Simenon, non ha rimedi da prescrivere, ma ha il fiuto, la curiosità e la cocciutaggine del reporter di razza. E non esita ad attraversarla, questa Europa, dal Bel­gio a Istanbul, spingendosi fino a Batum e concen­trando la sua attenzione soprattutto sui «popoli che hanno fame»: quelli dell’ex impero zarista. Risoluto a ignorare le «cartoline illustrate», Simenon ci offre, sul continente negli anni tra le due guer­re, una testimonianza preziosa, fatta di immagini, episodi, annotazioni, dialoghi, scenari (alcuni dei quali torneranno, trasfigurati, nella sua narrativa). E non meno preziose sono le fotografie che scatta in viaggio, e che accompagnano il volume: perché an­cora una volta, nelle stradine ghiacciate di Vilnius come nelle desolate campagne della Polonia, nel­la Berlino che assiste all’incendio del Reichstag come nel sordido dormitorio dei poveri di Varsa­via, nello studio di Trockij sull’isola di Prinkipo come nel miserabile mercato di Odessa (e perfino negli alberghi di lusso delle grandi capitali euro­pee, popolati di sagaci portieri, stravaganti ban­chieri, ricche dame annoiate e nevrasteniche, truf­fatori e avventuriere di alto bordo), quello che in­teressa a Simenon è stanare l’«uomo nudo», e mo­strarcelo, come farà poi nei suoi romanzi, con compassione infinita e senza mai emettere giudizi.

Europa 33 | Georges Simenon - Adelphi Edizioni

 

Gérard de NERVAL, Viaggio in Oriente (Voyage en Orient), Ares Edizioni.

Torna in libreria un capolavoro dell’esotismo romantico: il Voyage en Orient del poeta francese, che tra bazar e piramidi trovò mito e seduzione prima di cedere alla follia.

Viaggio in Oriente è il libro più fiabesco di Nerval, una specie di Mille e una Notte, in equilibrio tra realtà e fantasia, tra sogno e una verve narrativa ineguagliata nell’Ottocento: moschee, quartieri brulicanti di vita, plebi, emiri, incantatori, donne misteriose, regine, vicende che risalgono alla tradizione biblica, avventure meravigliose, compongono un quadro dai colori smaglianti che in modo sottile contrappone il mondo antico, saldamente ancorato alla religione, alla natura, alla magia, alla suggestione e alla ricerca di orizzonti lontani, al meccanico e degradato squallore della civiltà moderna. Tutto il libro, dalla partenza in Europa allo sprofondare in racconti mitici, è pervaso dal mistero, dalla gioia che il mistero comunica scuotendo le nostre fragili certezze e abitudini.

⚓ Viaggio in oriente di di Gérard de Nerval

 

Hervé LE CORRE, L’ombra del fuoco (Dans l’ombre du brasier), E/O Edizioni.

Un noir palpitante che offre all’autore l’occasione di raccontare la tragica epopea della Comune di Parigi. Le Corre ci ammalia e ci dimostra che sono le storie di personaggi in carne e ossa, con i loro sogni e le loro viltà, a tessere la trama della Storia, proprio mentre ne subiscono gli effetti.

«In una Parigi di fuliggine e di notte, qua e là, tocchi di colore si mescolano all’inchiostro nero: il rosso sangue della bandiera comunarda, l’incandescenza di un fuoco. I barlumi della speranza tremolano e non si spengono». Le Monde des Livres

Parigi, primavera 1871. La città, cinta d’assedio dai prussiani, ha subìto un inverno rigidissimo, la popolazione ha sofferto il freddo, la fame e le cannonate degli assedianti. Il governo francese accetta una pace umiliante. Ma il popolo di Parigi non ci sta, insorge e affida il governo della città alla Comune, struttura politica di matrice anarchico-socialista a gestione popolare diretta. Allora il governo francese organizza la riconquista della città per strapparla ai comunardi. La guerra fratricida si conclude con quella che è passata alla storia come la “semaine sanglante”, dal 21 al 28 maggio, in cui nonostante le barricate e la strenua resistenza dei parigini l’esercito francese entra in città con l’artiglieria pesante e un numero di uomini venti volte superiore, e in pochi giorni trucida oltre ventimila persone compromesse a vario titolo con la Comune.

Ed è proprio sullo sfondo della tragica “settimana di sangue” che si svolgono le vicende del presente romanzo, un intreccio di storie individuali che va dall’amore irto di ostacoli di Caroline e Nicolas all’inchiesta di Antoine Roques, ex rilegatore eletto “delegato alla sicurezza” da un’assemblea popolare, agli intrighi del perverso criminale Pujols, rapitore di fanciulle, alla misteriosa presenza del cocchiere Clovis, talmente irsuto che non se ne distinguono i lineamenti. Il tutto sotto una devastante pioggia di ferro e fuoco che, insieme a buona parte di Parigi, distruggerà il sogno utopico di una società egualitaria.

Hervé Le Corre vive nella regione di Bordeaux, dove insegna. Autore molto apprezzato, ha vinto numerosi premi tra cui il Prix Mystère, il Prix du roman noir Nouvel Obs/Bibliobs e il Grand Prix de Littérature policière. Con Il perfezionista, che in Francia ha venduto più di 50.000 copie, ha ottenuto il prestigioso Grand Prix du roman noir français di Cognac e il Prix Mystère de la critique.

Il mestiere di leggere. Blog di Pina Bertoli – Letture, riflessioni sull'arte, sulla musica.

 

LIVRES POUR LES LECTEURS LES PLUS PETITS

Mireille d’ALLANCÉ, Che rabbia! (grosse colère), Babalibri Editore.

Roberto ha passato una bruttissima giornata. Ah! Che rabbia! Come se non bastasse il suo papà lo ha mandato in camera sua senza cena. Roberto avverte una Cosa crescere dentro, la sente diventare sempre più grande e più incontenibile fino a quando…. Ecco che la Cosa esce da lui e si materializza: enorme, rossa e terribile. In un attimo la stanza è messa in subbuglio, la coperta vola via, il comodino, la lampada, gli scaffali con tutti i libri vengono fatti a pezzi! Poi la Cosa si avvicina al baule dei giocattoli… è allora che Robero grida «Aspetta, quello no!» e ripone piano la Cosa in una scatola… la rabbia è passata. età di lettura: da 3 anni.

Mireille d’Allancé nasce a Chamalières nel 1958. Dopo aver svolto diversi lavori, tra cui l’insegnamento di disegno, trova la sua strada nel campo dell’illustrazione. Oggi lavora a Lille in uno studio dove i suoi figli vanno a trovarla appena possono. Tenace, a volte sfrontata, queste sue caratteristiche traspaiono nei suoi libri, accompagnate da un senso dell’umorismo, da una dolcezza profonda e da una grande attenzione verso gli altri.

Che rabbia!”: un libro classico per bambini edito da Babalibri. Impossibile da resistergli. | Libricino · Libri, fiabe e favole per bambini e ragazzi · Recensioni, Blog, News e articoli sul mondo

 

Sophie de MULLENHEIM, Simone il procione e la casa nuova (Simon le raton a une nouvelle maison), illustrazioni di Romain GUYARD, Gribaudo.

Direttamente dalla Francia arriva la saga di Simone il procione, tante storie colorate per crescere e una parola chiave: curiosità.

Avventure buffe, tenere e divertenti… come i nostri amici a quattro zampe! La famiglia di Simone ha traslocato in una nuova foresta, ma lui non è affatto contento! Ora è circondato da alberi, fiori, odori e – soprattutto – animali che non conosce. Durante una passeggiata alla scoperta di quel luogo, però, Simone incontra la volpe Oscar e i suoi amici… È l’inizio di una grande avventura! Età di lettura: da 4 anni.

Amazon.it: Simone il procione e la casa nuova. Ediz. a colori - Mullenheim, Sophie de, Guyard, Romain - Libri

 

Tomi UNGERER, Allumette, Casa Editrice Camelozampa.

Un capolavoro del grande autore vincitore dell’Hans Christian Andersen Award, una storia di riscatto, speranza e solidarietà.

È la vigilia di Natale. La piccola Allumette, orfana, è stanca, affamata, mezza congelata nei suoi stracci. Le vetrine dei negozi sono colme di ogni meraviglia, le strade piene di gente alle prese con gli ultimi acquisti, ma nessuno vuole comprare i suoi fiammiferi. Il suo destino sembra segnato. Ma a mezzanotte, ormai stremata, Allumette esprime un desiderio. Ed ecco, dal cielo cominciano a piovere torte, salsicce, giocattoli e ogni ben di Dio! Ce n’è per tutti e Allumette è pronta a condividere: la piccola fiammiferaia fonderà un’organizzazione per aiutare i poveri di tutto il mondo. Per la prima volta in Italia in edizione integrale e grande formato. Età di lettura: da 6 anni.

Allumette, fiaba metropolitana che racconta (un po') La piccola fiammiferaia - Blog

 

EXPOSITIONS

Les origines du monde. L’invention de la nature au XIXe siècle. Parigi. Musée d’Orsay. Quando in Francia riapriranno i musei, si spera fra poche settimane, fino al 2 maggio 2021.

Le dix-neuvième siècle a connu un développement sans précédent des sciences naturelles. Les grands voyages d’exploration révèlent la diversité du monde et la variété des espèces vivantes ; la géologie découvre l’inimaginable antiquité de la terre et ses transformations au cours du temps ; l’étude des fossiles révèle l’antiquité de la vie et l’existence d’espèces disparues. En 1854, les dinosaures du Crystal Palace à Londres présentent un Jurassic Park avant l’heure. La découverte de l’homme préhistorique questionne : comment le représenter ? Qui était le premier artiste ? Dans la deuxième moitié du siècle, Darwin et ses adeptes, comme Haeckel en Allemagne, interrogent les origines de l’homme, sa place dans la Nature, ses liens avec les animaux ainsi que sa propre animalité dans un monde désormais compris comme un écosystème. Ce bouleversement dans les sciences, ainsi que les débats publics qui traversent le siècle, influencent profondément les artistes. L’iconographie du singe reflète l’embarras devant nos ancêtres simiesques et la quête fantasmatique du « chaînon manquant ». L’esthétique symboliste de la métamorphose se peuple de monstres et d’hybrides, de centaures, minotaures, sirènes et autres chimères. Avec les Kunstformen der Natur de Haeckel, la Nature devient artiste. Le monde infiniment petit, la botanique et les profondeurs océaniques inspirent les arts et notamment les arts décoratifs. L’Art nouveau et le Symbolisme témoignent d’une fascination pour les origines de la vie, l’ontogenèse et la phylogénèse : formes unicellulaires, animaux marins ou embryonnaires s’insinuent dans des univers indéfinis, dans les secrets de la maternité. Le musée d’Orsay consacre pour la première fois une exposition à la croisée des sciences et des arts, en partenariat avec le Muséum national d’Histoire naturelle, qui retrace les thèmes de ce questionnement et confronte les principaux jalons des découvertes scientifiques avec leur parallèle dans l’imaginaire.

Questa esposizione porta la firma di Laura Bossi : neurologa e storica della scienza, Bossi ha imparato dal celebre marito, lo storico e curatore Jean Clair, l’arte di mettere in mostra l’arte e di farla guardare con occhi nuovi.

Exposition « Les origines du monde. L'invention de la nature au XIXe siècle. » à Orsay Musée d'Orsay Paris mardi 10 novembre 2020