ESPACE CULTURE

 

À LA UNE

L’iniziativa del Salone del Libro di Torino: i ragazzi rileggono Camus.

È La Peste di Albert Camus a inaugurare la nuova collana del Salone del Libro “La Biblioteca del Salone”: un romanzo quanto mai attuale, capace ancora oggi di sfidarci e indicarci direzioni possibili.

« Il Salone Internazionale del Libro di Torino intrattiene da sempre con gli studenti un rapporto privilegiato.

Si potrebbe anzi affermare che gli studenti, e la scuola in generale, rappresentino al tempo stesso la base su cui poggia la nostra manifestazione e il futuro verso cui è proiettata. Per quanto la nostra epoca offra sempre più occasioni per entrare in contatto gli uni con gli altri, pochi strumenti come i libri riescono a trasmettere complessità e coinvolgimento emotivo in modo tanto intenso. Il senso di prossimità offerto dall’esperienza letteraria possiede, vale a dire, caratteristiche uniche.

Favorire l’incontro tra gli studenti e Albert Camus ci inorgoglisce. Ogni opera di questo straordinario scrittore è una lezione di coraggio, di intelligenza, di umanità, è la promessa – tanto più nelle avversità – di poter sentire il mondo, gli altri e infine se stessi con una forza viva e una profondità tali da restituire ogni volta dignità alla nostra specie, laddove si fosse persa.

Nel discorso d’accettazione del Nobel per la Letteratura, nel 1957, Camus disse che se ogni generazione si crede destinata a rifare il mondo, il compito della propria era quello di impedire che si distruggesse. Disse che, per uno scrittore, sforzarsi di comprendere è più importante di giudicare, che il rifiuto della menzogna e la resistenza all’oppressione sono alla base di questo mestiere, che ogni artista si forma in un rapporto perpetuo tra sé e gli altri, « a metà strada fra la bellezza di cui non può fare a meno e la comunità dalla quale non si può staccare ».

Il dialogo tra Albert Camus e la sua comunità di riferimento non si è mai interrotto, per nostra fortuna, si rinnova anzi a ogni nuova generazione. » Nicola Lagioia, Direttore editoriale Salone Internazionale del Libro di Torino

Il volume rientra nel progetto di lettura condivisa, Un libro, tante scuole, promosso dal Salone Internazionale del Libro di Torino con l’obiettivo di raggiungere tanti studenti con un unico grande romanzo, per stimolare un confronto sulla comprensione di sé e del proprio tempo attraverso la letteratura. Il libro è stato distribuito gratuitamente a 6000 studenti in tutta Italia.

Salone del Libro per le scuole | Progetto Giovani Padova

 

Prix Goncourt: Mohamed Mbougar Sarr couronné! 

Une consécration à seulement 31 ans: Mohamed Mbougar Sarr est donc le prix Goncourt 2021. Mercredi 3 novembre, le jury a tranché par six voix, dès le premier tour. Le romancier sénégalais, auteur de La plus secrète mémoire des hommes, était l’un des plus grands favoris de cette édition 2021 du Prix Goncourt; il succède donc à Hervé Le Tellier et à L’Anomalie. Un déjeuner chez Drouant a suivi la remise du prestigieux prix à l’écrivain. Il est à noter que c’est la première fois de l’histoire du Prix Goncourt qu’un écrivain d’origine sud-saharienne est récompensée.

L’Académie Goncourt lui ayant décerné ce prix était présidée par Didier Decoin et se composait d’Eric-Emmanuel Schmitt, de Pascal Bruckner, de Paule Constant, de Patrick Rambaud, de Tahar Ben Jelloun, de Camille Laurens, de Françoise Chandernagor, de Philippe Claudel et de Pierre Assouline. Mohamed Mbougar Sarr a réagi au micro de BFMTV, manifestement ému d’avoir reçu la plus haute distinction littéraire de langue française.

Avec La plus secrète mémoire des hommes (2021), Mohamed Mbougar Sarr complète la liste des sujets difficiles, voire tabous, qu’il choisit comme cœur de ses romans, de la violence islamique à la vie tragique des migrants et de l’homosexualité à la colonisation.

Chi è Mohamed Mbougar Sarr, lo scrittore vincitore del Premio Goncourt 2021

 

Amélie Nothomb remporte le prix Renaudot 2021.

Avec son trente-deuxième roman, Premier sang, la romancière belge Amélie Nothomb remporte le prix Renaudot. Elle y raconte l’histoire de son père, Patrick Nothomb, décédé en mars 2020.

« Là vraiment j’ai envie de dire: papa, on a le prix! », s’est exclamée Amélie Nothomb, au restaurant Drouant à Paris, où ont été annoncés le Goncourt et le Renaudot. « Perdre son père, c’est une épreuve (…) mais ne pas pouvoir aller à son enterrement (…) ça a été terrible ».

Dans son nouveau roman, l’autrice donne la parole à son père, l’ambassadeur Patrick Nothomb, à travers un récit à la première personne. Elle se glisse dans la peau de son père. Ce dernier, devenu narrateur, raconte son enfance dans les années 1940, à travers les yeux d’un garçonnet. Le doux Patrick – marqué par la mort de son père et le désamour de sa mère – est élevé par ses grands-parents maternels, dans un milieu aristocratique. Une enfance entrecoupée de séjours chez son grand-père paternel, Pierre Nothomb. Séjours spartiates à l’éducation carrément darwinienne, aux côtés d’une horde d’enfants sauvages. De quoi endurcir Patrick qui, une fois adulte, doit survivre à une prise d’otage au Congo.

Amélie Nothomb vince il Prix Renaudot 2021

 

Le Festival de la Mode et de la Photographie à Hyères.   

La 36e édition du Festival international de mode, de photographie et d’accessoires de mode s’est tenu du jeudi 14 au dimanche 17 octobre 2021 à la villa Noailles, à Hyères. Ce festival est reconnu comme le plus ancien concours de mode destiné aux jeunes professionnels dans le monde. Le festival, fondé et dirigé par Jean-Pierre Blanc, est un événement très attendu par les amateurs de mode et de photographie. Chaque année, le festival de Hyères lance un appel à candidature pour que les jeunes créateurs puissent tenter leur chance. Depuis 1986, le festival promeut et soutient la jeune création internationale de mode. Le concours s’est ensuite ouvert aux photographes émergents en 1997. Cette année, pour la quatrième fois, un concours distingue en plus les nouveaux créateurs d’accessoires de mode. Dans chacune des catégories, 10 finalistes internationaux ont été sélectionnés parmi près de 650 candidatures envoyées. Ceux-ci seront tous à l’honneur d’expositions collectives présentant leurs créations originales. Ils seront soutenus par divers prix tels que le prix Chloé, le prix 19M des métiers d’art de Chanel, le prix de la photographie American Vintage ou encore le prix Hermès des accessoires de mode.

Rendez-vous à la Villa Noailles jusqu’à fin janvier 2022 pour découvrir les expositions.

GOSEE ::: 36th INTERNATIONAL FESTIVAL OF FASHION, PHOTOGRAPHY AND FASHION ACCESSOIRES, HYÈRES 2021

 

LIVRES

Marin MONTAGUT, Ricordi di Parigi. Botteghe e atelier di una volta (Le Paris merveilleux de Marin Montagut. Échoppes et ateliers d’antan), Edizioni L’Ippocampo.

Tra flânerie e rêverie: a Parigi, a spasso tra « botteghe e atelier di una volta »: un libro fa scoprire i negozi storici, ma ancora attivi, della capitale francese. Sulle orme di Degas e di Cocteau. Ci si ritrova catapultati tra passamanerie, pastelli colorati, stucchi e cartelli smaltati di vecchie boutique e atelier. Infatti l’artista e designer Marin Montagut accompagna il lettore a visitare la quintessenza di Parigi, i venti luoghi da lui preferiti che traboccano di idee e poesia. Il lettore scoprirà atelier e botteghe sparsi qua e là nella capitale, i cui artigiani producono oggetti e arredi di squisita fattura grazie a un savoir faire che affonda le sue radici lontano nel tempo. Questi scrigni, talvolta nascosti, offrono una preziosa fonte di ispirazione per designer, artisti e creatori di ogni genere. Degas disegnava le sue graziose ballerine usando i pigmenti fabbricati dalla Maison du Pastel secondo una formula tenuta segreta che risale al lontano 1720. Fin dal 1832 generazioni di stilisti continuano a scegliere tra le migliaia di passamanerie per cappelli, bottoni, nastri e tessuti proposti da Ultramod, mentre prestigiosi clienti quali il Metropolitan Museum ordinano nappine personalizzate alla Passementerie Verrier, aperta già nel 1753. Venti luoghi pittoreschi e senza tempo ci fanno assaporare in questo libro la feconda tradizione artigianale della Ville Lumière.

Ricordi di Parigi. Botteghe e atelier di una volta by Marin Montagut

 

Catherine KLUGER, La fabbrica delle torte (La fabrique de tartes), Nomos edizioni.

In un libro le ricette migliori per realizzare la classica torta francese, in versione salata o dolcissima!

Catherine Kluger propone 58 ricette di torte – salate e dolci – più alcune per zuppe, insalate e idee da gustare anche in accompagnamento. A partire dalle ricette e dai consigli infallibili per realizzare le basi, l’autrice raccoglie un ventaglio di torte pensate in base alla stagionalità degli ingredienti e alla loro varietà: ideali per risolvere brillantemente pranzi e cene, sono il piatto perfetto anche per arricchire menu particolari senza rinunciare alla praticità. Non solo le classiche crostate o quiches dunque, ma torte particolari per sorprendere e ingolosire ogni palato. Dalla torta all’uva a quella al cioccolato e caramello, da quella al tonno con peperoni e limone confit a quella con cavolo riccio e barbabietola… avrete solo l’imbarazzo della scelta!

Avvocato, decide di appendere la toga al chiodo e fare della passione culinaria il suo lavoro. Dopo essersi formata con Nicolas Bernadé (pasticcere e Meilleur Ouvrier de France), nel 2009 apre Tartes Kluger, un nuovo concetto di pasticceria dove crea torte speciali e con ingredienti biologici. La costante ricerca della semplicità e della naturalezza portano Catherine a lanciare nel 2017 la sua linea di prodotti bio SuperNature, fatta in Francia con materie prime selezionate, senza zucchero raffinato, olio di palma, OGM o additivi. È consulente editoriale per il settore food e autrice di molti libri di cucina per gli editori più noti.

La Fabbrica Delle Torte. Ricette Salate E Dolci - Kluger Catherine | Libro Nomos Edizioni 10/2021 - HOEPLI.it

 

Édouard LOUIS, Lotte e metamorfosi di una donna (Combats et métamorphoses d’une femme), La nave di Teseo.

“Per gran parte della sua vita mia madre ha vissuto nella povertà e nel bisogno, isolata da tutto, schiacciata e umiliata dalla violenza maschile. La sua esistenza sembrava limitata per sempre da questo doppio dominio, quello della classe e quello legato alla sua condizione di donna. Eppure, un giorno, all’età di quarantacinque anni, si ribellò a questa vita, fuggì e, a poco a poco, conquistò la sua libertà. Questo libro è la storia di quella metamorfosi.” Édouard Louis

“Va letto come un percorso di liberazione e riscatto sociale questo nuovo e intenso romanzo di Édouard Louis, lo scrittore francese che in passato ha violentemente criticato la famiglia e il mondo di povertà delle sue origini, un mondo d’ignoranza e prevaricazione da cui si è sempre sentito respinto e discriminato per via della sua omosessualità. In queste pagine, invece, l’autore de Il caso Eddy Bellegueule imbocca la strada delle riconciliazione, almeno nei confronti della madre, di cui racconta con emozione e fierezza il difficile percorso di emancipazione. (…) E se da un lato, l’autore mostra sicuramente consapevolezza e lucidità, dall’altro sembra a tratti scivolare verso un eccesso di pedagogismo esplicativo. Ciò tuttavia non intacca la forza del romanzo, che resta un commovente omaggio a una madre coraggio fragile e testarda, che ha saputo affrancarsi da un destino segnato, cercando una strada possibile per vivere un’altra vita. Una vita più libera e, forse, per la prima volta, veramente felice.” Fabio Gambaro – La Repubblica

Édouard Louis è nato e cresciuto nell’Alta Francia, in una famiglia della classe operaia. È il primo della sua famiglia a concludere gli studi e, nel 2011, viene ammesso alla Scuola Normale Superiore di Parigi e all’École des hautes études en sciences sociales. Nel gennaio 2014, all’età di 21 anni, pubblica Il caso Eddy Bellegueule, un romanzo autobiografico a lungo recensito dai giornali che ne hanno sottolineato le qualità, e finalista al Premio Goncourt Opera Prima. Nel gennaio 2016 è uscito il secondo romanzo, Storia della violenza, mentre è del 2018 il suo terzo romanzo: Chi ha ucciso mio padre. Insignito di numerosi riconoscimenti e paragonato per la sua scrittura militante a Pierre Bourdieu e William Faulkner, nel marzo del 2014 ha ricevuto anche il premio Pierre Guénin contro l’omofobia e per la parità dei diritti. Dal 2019 insegna a La Manufacture – Haute école des arts de la scène a Losanna.

Claudia Consoli (@ClaConsoli) | Twitter

 

Daniel PENNAC, Loro siamo noi. L’istinto, il cuore, la ragione (Eux, c’est nous), Marotta & Cafiero editori.

Un appello di Pennac a un’Europa che chiude le porte. Fermiamoci, zittiamo la TV che ci fa sentire sotto attacco. Disinneschiamo parole come ondata, invasione, minaccia e in questo silenzio guardiamoci indietro. L’Europa che ha vissuto le guerre, gli esodi e i genocidi non può essere sorda alle grida di chi viene fermato davanti a frontiere che non hanno più senso. Pennac non condanna chi ha paura, ma invita a riflettere, ad andare oltre i numeri, oltre le polemiche disumanizzanti. Uno dei grandi maestri della letteratura europea ci mostra la potenza delle espressioni, l’importanza delle intenzioni, ci indica un possibile cammino, un’inversione di rotta, perché in fondo Loro siamo noi. Arriva in Italia un pamphlet di Pennac che ha venduto oltre centomila copie in Francia. Libro arricchito dalle immagini del fotoreporter Roberto Salomone, che ha documentato i drammi di Lesbo e del Mediterraneo.

loro siamo noi Archivi - TeleAmbiente TV | Canale 78 e 812 (Milano) del Digitale Terrestre

 

Jean-Michel GUENASSIA, Le Terre promesse (Les Terres promises), Salani Editore.

Credere non basta. Devi voler credere. Non è importante morire. L’importante è vivere. Il ritorno degli incorreggibili ottimisti.

Parigi, 1964. Michel Marini ha diciassette anni, un pessimo rapporto con la madre, un padre che si è rifatto una vita e un fratello di cui non si sa più nulla dopo che ha disertato durante la Guerra di Algeria. Nell’attesa di poter raggiungere la sua ragazza, che ora vive in Israele, inizia l’università e cerca di capire cosa è successo a Camille, la fidanzata del fratello, di cui si sono misteriosamente perse le tracce… In questo romanzo di vite incrociate, perdute e ritrovate, vediamo le utopie e gli ideali del Novecento incarnarsi, di volta in volta, nelle persone che ne sono guidate e nei luoghi in cui hanno lasciato il segno – dall’Algeria a Israele, dalla Russia al Marocco, passando da un’Italia colta mirabilmente nel momento tragico dell’alluvione di Firenze. Utopie che sono come Terre promesse, ma che possono trasformare gli uomini e le loro migliori intenzioni in strumenti delle peggiori ingiustizie. E non c’è bisogno che la Terra promessa sia un Paese o un ideale politico: può anche essere un amore perduto, con la sua scia di risentimento, che rende il cuore incapace di amare ancora; può essere l’ostinazione a non ascoltare i segnali che arrivano da dentro di noi. Ma fortunatamente la vita riserva anche belle sorprese, momenti esilaranti, spazi per ricredersi, perdonare, perdonarsi. Alla fine, l’ultima parola se la prenderà il destino, con i suoi magistrali colpi di coda. E allora tutto, malgrado tutto, sembrerà avere un senso.

In questo libro fluviale, che ha il ritmo della vita stessa, ritroviamo lo stesso spirito visionario del Club degli incorreggibili ottimisti, il senso di futuro e di speranza che rimane dopo aver vissuto tutte le vite dei personaggi e aver viaggiato con loro nel mondo per cercare di cambiarlo, in un’epoca in cui la Storia del XX secolo ha messo forse la parte migliore di quello che ci caratterizza come esseri umani.

«Un magnifico scorcio della seconda metà del Novecento dalla penna tenera e intelligente di un Guenassia al meglio della sua forma» – Page

«L’ombra di Dumas aleggia su questo affresco variopinto, tanto per la verve e la fluidità dello stile, quanto per l’audacia degli intrecci e della costruzione corale» – Le Monde

«I suoi eroi cercano di far coincidere la loro esistenza con le loro idee, e questa spinta porterà sia loro che i lettori a scoprire molte cose su se stessi» – Lire

«C’è tutta l’arte dell’autore, che sa fondere le piccole storie alla grande Storia» – Le Figaro

L’autore nasce ad Algeri. Esercita la professione di avvocato fino a quando la passione per la scrittura prende il sopravvento: il suo romanzo d’esordio, Il club degli incorreggibili ottimisti (2009), presentato dall’editore francese come « il primo romanzo di uno sconosciuto di 59 anni », ha vinto il Prix Goncourt de lycéens, ottenendo uno strepitoso successo di pubblico e critica. Tra gli altri suoi libri ricordiamo La vita sognata di Ernesto G.La mano sbagliata, Il valzer degli alberi e del cielo. L’ultimo amore di Van Gogh e Una lunga vita da idealista.

Amazon.it: Le terre promesse - Guenassia, Jean-Michel, Bruno, Francesco - Libri

 

Yasmina KHADRA, Le rondini di Kabul (Les hirondelles de Kaboul), con una Nota inedita dell’autore, Sellerio.

A venti anni dalla sua prima pubblicazione Sellerio ripropone Le rondini di Kabul, il romanzo più amato di Yasmina Khadra che lo ha consacrato come una delle voci più importanti del mondo arabo. Ambientato nella Kabul del 1998 occupata dai talebani, una storia straordinaria che oggi rivela la sua drammatica attualità.

«Dopo vent’anni – è il rimpianto di Yasmina Khadra –, in cui il semplice ritorno alle cose naturali della vita ci sembrava una specie di miracolo, ma noi ci avevamo creduto, ecco che tutto è sparito in una voluta di fumo, eccoci rispediti alla casella di partenza».

Questo romanzo dello scrittore algerino Mohamed Moulessehoul, che ha cominciato a scrivere con lo pseudonimo femminile di Yasmina Khadra – e dopo il successo ottenuto, lo ha mantenuto –, è stato pubblicato nel 2002, poco dopo l’intervento americano in Afghanistan. Attraverso le storie dei protagonisti, parla della vita quotidiana a Kabul sotto i talebani trionfanti, come sono trionfanti oggi vent’anni dopo. Il quadro di un’agghiacciante realtà pubblica, attraverso le scene private di due matrimoni. Mohsen e Zunaira, una coppia borghese ridotta in povertà: «Si erano conosciuti all’università. Lui studiava scienze politiche e aspirava alla carriera diplomatica; lei ambiva a diventare magistrato»; e Atiq e Mussarat, lui un carceriere, quindi un personaggio di un certo privilegio in mezzo a un popolo di prigionieri, lei una malata terminale, quindi ancor più emarginata nella sua condizione inferiore di donna. Tra queste due unioni, vive una colpa immensa e da nascondere assolutamente: l’amore. La bella Zunaira è per Mohsen l’amore di gioventù; Atiq è legato alla sofferente Mussarat di devozione e gratitudine per quello che lei aveva fatto anni prima. Che ne farà di loro «la città dannata», dove «la gioia viene annoverata fra i peccati capitali», e «le esecuzioni pubbliche tendono a diventare routine»? Oggi, «dopo vent’anni di guerra e di speranza», Kabul è ritornata la stessa città dannata. Nel libro c’è una frase che è un’espressione di ottimismo: «I talebani hanno approfittato di un attimo di confusione – dice Mohsen a Zunaira – per assestare un colpo terribile ai vinti. Ma non è il colpo di grazia». Rileggere questo romanzo e confrontarlo con quanto è successo significa prendere atto del colpo di grazia. «Le rondini di Kabul non torneranno ad annunciare la primavera» scrive Khadra nell’Introduzione.

Le rondini di Kabul : Khadra, Yasmina, Bellini, Marco: Amazon.it: Libri

 

Camille LAURENS, La piccola ballerina di Degas (La petite danseuse de quatorze ans), EDT Edizioni.

«Se ne sta con il naso per aria, non mi guarda, eppure la sento vicina. Ogni volta che entro nella sala di un museo in cui si trova, e dove sono andata a cercarla, per una ragione che mi rimane oscura sento una stretta al cuore».

La vera storia della bambina che fece da modella per una delle più celebri sculture di Degas. Un libro che è letteratura e al tempo stesso inchiesta sugli inganni dell’arte e sulla condizione femminile nella rutilante Parigi dell’Ottocento.

Edgar Degas era un pittore già celebre quando nel 1881 presentò al Salone degli Indipendenti, a Parigi, una scultura intitolata Piccola ballerina di quattordici anni. Una figura modellata nella cera in grandezza quasi naturale, con veri capelli legati da un nastro di seta, coperta da un tutù e da un corpetto di stoffa, e calzata con vere punte da danza. La statuina rimase esposta per poche settimane in una teca di vetro, prima che Degas la ritirasse per non esporla mai più. Eppure fece immediatamente scandalo. L’espressione della bambina, in particolare, fece gridare all’orrore: fu definita “una piccola delinquente, un animale, un’assassina, una viziosa, una prostituta”. Perché Degas aveva esposto e subito ritirato questa piccola ballerina? Perché il ritratto di questa adolescente, oggi ammirata nei maggiori musei del mondo, colpì così violentemente i suoi contemporanei? Che cosa voleva dire Degas al suo pubblico con questa provocazione? E, soprattutto: chi era quella bambina? Sono le domande a cui la scrittrice Camille Laurens cerca di dare risposta, concentrandosi non solo sui dettagli della vicenda artistica di Degas e della piccola scultura, ma conducendo un’inchiesta serrata sulla breve e sfortunata vita di Marie Van Goethem, la piccola modella dell’artista. Un petit rat dell’Opéra di Parigi, come erano chiamate le allieve del corpo di ballo, figure affascinanti e tragiche della Parigi ottocentesca, molto spesso destinate a una vita ai margini della società. Una narrazione venata di commozione e di indignazione su un’infanzia negata, che svela gli inganni dell’arte e le ipocrisie del luminoso mondo dello spettacolo.

La piccola ballerina di Degas - La Piccola Biblioteca di Ulisse - EDT

 

Bernard-Henri LÉVY, Sulla strada degli uomini senza nome (Sur la route des hommes sans nom), La nave di Teseo.

Cos’è il genere umano? La sua unità è minacciata dall’ascesa dei sovranismi e degli egoismi? Cosa ne è stato dell’ideale della fratellanza? Perché andare così lontano per mostrarlo quando la miseria è già visibile a ogni angolo nelle nostre strade? La guerra è, per caso, piacevole? Perché Don Chisciotte è ridicolo? Cosa ci dicono oggi Achille, Ettore? Cos’è la gloria? E l’eroismo? E perché rischiare la vita quando si abita in una zona protetta? Queste sono solo alcune delle domande sollevate da Bernard-Henri Lévy in questa raccolta di saggi e articoli che ci porta, seguendo le tracce dell’autore, dalla Nigeria di Boko Haram al Kurdistan iracheno e siriano, sulla linea del fronte dove si combattono Russi e Ucraini, nella Somalia abbandonata all’illegalità e alle bande islamiste, nel cuore martirizzato del Bangladesh, nei campi della miseria di Lesbo fino all’Afghanistan che preparava il ritorno dei talebani. Otto reportage sulla scia della tradizione di Joseph Kessel, Graham Greene, Ernest Hemingway o Romain Gary e un saggio in cui Lévy spiega cosa spinge un filosofo ad andare in capo al mondo a testimoniare di guerre dimenticate o ignorate; che cosa dei sogni internazionalisti dei suoi padri gli sembra ancora valido e degno di essere tramandato; e come il gusto per l’avventura – nella tradizione di Cendrars, Byron e Malraux – lo animi sin dalla giovinezza.

Bernard-Henri Lévy è filosofo, giornalista, attivista e regista. Da oltre quarant’anni la sua voce si leva con forza sui temi della morale e della contemporaneità. Ha scritto più di trenta libri, da La barbarie dal volto umano (1977), con cui è diventato noto al grande pubblico, al più recente L’esprit du judaïsme (2017), un trattato sulle origini ebraiche degli ideali democratici occidentali. Ha pubblicato inoltre saggi biografici su Sartre e Baudelaire, una corrispondenza con Michel Houellebecq e molte opere di narrativa.

Amazon.it: Sulla strada degli uomini senza nome - Lévy, Bernard-Henri, Pezzotta, Alberto - Libri

 

Patrick MODIANO, Inchiostro simpatico (Encre sympathique), Einaudi.

Nell’ultimo romanzo, lo scrittore, premio Nobel per la Letteratura nel 2014, ricrea il tempo passato attraverso i particolari, in un’atmosfera che ha del misterioso.

Per un investigatore un caso irrisolto è sfida, rimorso, tormento, fantasma. Forse per questo Jean Eyben, che da giovane ha lavorato presso l’agenzia di Hutte, custodisce ancora il fascicolo sulla scomparsa di Noëlle Lefebvre. Pochi dettagli, sbiaditi dal tempo, che riportano Jean sulle ingannevoli piste seguite nella speranza di ritrovare quella donna misteriosa. Anche a distanza di anni, Jean continua a raccogliere indizi inattesi per le strade di Parigi, tra le righe dell’agenda di Noëlle, negli abissi della memoria. Ma la chiave per scoprire la verità sembra scritta con l’inchiostro simpatico: perché si riveli, Jean dovrà cercare la formula giusta. Nei suoi ricordi. L’ultimo giorno di servizio, prima di lasciare l’agenzia di Hutte, Jean ha infilato nella sua valigetta una cartellina azzurra: il fascicolo su Noëlle Lefebvre. Jean, che ha poi cambiato mestiere – e tante vite -, conserva ancora il documento, l’unica traccia di quel periodo della sua giovinezza e del primo caso che Hutte gli aveva affidato in una primavera parigina di tanti anni prima. Una scomparsa misteriosa, quella di Noëlle, la cui stessa identità sembra un rebus. Persino il cliente che si era rivolto a Hutte per ritrovarla, un certo Brainos, aveva fornito informazioni vaghe. Una scheda composta di tre brevi paragrafi, un indirizzo del quindicesimo arrondissement, una cartolina del fermoposta con una foto troppo scura: di questo e di poco altro disponeva Jean per le sue indagini. Poi, grazie all’incontro fortuito con l’enigmatico Gérard Mourade, Jean era entrato in possesso dell’agenda di Noëlle. Qui, annotati in inchiostro blu in corrispondenza di alcune date, orari di treni, indirizzi incompleti, numeri di telefono, i versi di una poesia, e ancora nomi di luoghi e persone – il Dancing de la Marine, il castello di Chêne-Moreau, Pierre Mollichi, Miki Durac, Georges, Roger… Alla fine di una serie di tentativi inconcludenti e secondo le indicazioni di Hutte, Jean aveva abbandonato le ricerche, ma le parole vergate da Noëlle, insieme a tutti gli altri particolari della sua scomparsa, hanno continuato a riecheggiare in lui negli anni successivi. Allora gli indizi, dapprima indecifrabili, o invisibili, si sono rivelati di volta in volta sotto una luce nuova, per caso. Noëlle è per Jean come un ritornello che riaffiora inaspettato: per scoprire l’origine di quella melodia, Jean dovrà immergersi nelle profondità dei suoi ricordi e ricostruire l’itinerario tra memoria e oblio che lui e Noëlle hanno percorso insieme, inconsapevolmente. Le acque cristalline del lago di Annecy, certi vicoli deserti e silenziosi vicino al lungosenna, la Sologne, e poi l’Italia, forse Roma. E se fosse qui, nell’affascinante capitale italiana, che Jean potrà finalmente incontrare il passato, e conoscere la verità?

«Amore: di questo ci parla Inchiostro simpatico. Magnetico, bello da togliere il fiato, è un altro tassello di una produzione letteraria in cui ogni libro rappresenta un tentativo di decifrare il passato, o forse l’esistenza nella sua totalità» – Les Inrockuptibles

Inchiostro simpatico : Modiano, Patrick, Caillat, Emanuelle: Amazon.it: Libri

 

Guillaume MUSSO, La sconosciuta della Senna (L’Inconnue de la Seine), La nave di Teseo.

A Parigi, in una notte nebbiosa, qualche giorno prima di Natale, una ragazza viene salvata dalle acque della Senna. È nuda, non ricorda nulla, ma è ancora viva. La donna misteriosa viene accompagnata al pronto soccorso, ma riesce a scappare e a far perdere le proprie tracce. Gli esami del DNA rivelano la sua identità: è la pianista Milena Bergman. Ma qualcosa non torna, perché la famosa musicista risulta morta in un incidente aereo più di un anno prima. È una indagine per l’ufficio affari non convenzionali della polizia di Parigi, l’occasione che Roxane, un’ispettrice messa in disparte dai suoi capi, aspettava per prendersi la rivincita che merita. Quando la sua inchiesta intreccia il destino dello scrittore Raphaël Batailley, l’ex fidanzato di Milena, i due si trovano catapultati in un enigma inquietante: è possibile essere al tempo stesso vivi e morti? Il nuovo romanzo di Guillaume Musso è un noir a perdifiato sulle tracce di una donna misteriosa, e dei segreti che la sua vita porta con sé.

Romanzo dopo romanzo, Guillaume Musso ha costruito un legame unico con i suoi lettori. Nato ad Antibes nel 1974, ha iniziato a scrivere dopo gli studi e non si è più fermato, nemmeno quando è diventato professore di Economia. I suoi libri, tradotti in 45 lingue, e più volte adattati per il cinema, lo hanno consacrato come uno dei più importanti scrittori di noir.

«Guillaume Musso è il re del noir europeo» – la Repubblica

«Il maestro francese della suspense» – The New York Times

«Uno dei migliori autori contemporanei di thriller» – The Daily Express

Libri: il nuovo noir di Guillaume Musso, “La sconosciuta della Senna” - Istituzioni24.it

 

Pierre LEMAITRE, Il giallo secondo me (Dictionnaire amoureux du polar), Mondadori.

“Gli appassionati di definizioni perfette, monografie esaustive, analisi tematiche e compagnia bella resteranno delusi. Troveranno in compenso ottimi libri che soddisferanno le loro attese. L’editore ha affidato a uno scrittore il compito di stilare un dizionario amoroso del giallo, parlerò dunque in duplice veste di romanziere e di lettore. È inevitabile che ci siano dimenticanze imperdonabili, palesi ingiustizie e giudizi discutibili: è un dizionario che parla di ciò che amo e in cui non ho potuto mettere tutto ciò che amo. Questo dizionario del giallo non è altro che una fotografia dei miei gusti in materia, in un determinato momento della mia vita.”

Il giallo secondo me è un’opera godibilissima e piena di sorprese, frutto di una perfetta alchimia tra Pierre Lemaitre e ciò che lo appassiona di più: il giallo, dove per giallo si intendono anche il thriller, il poliziesco, il noir e tutto ciò che ruota intorno a questo mondo. Con la verve e la libertà di spirito che lo contraddistinguono, l’autore stila la sua bibbia per appassionati, creando una personalissima galleria internazionale di scrittori, personaggi e opere. Il lettore vi troverà romanzi, autori conosciuti e non, film, serie televisive, editori e persino librerie specializzate e tante altre curiosità.

Pierre Lemaitre, nato a Parigi, ha insegnato per molti anni letteratura e ora è scrittore e sceneggiatore. Con i suoi romanzi, tutti premiati da critica e pubblico, si è imposto come uno dei grandi nomi della narrativa francese contemporanea.

Il giallo secondo me - Pierre Lemaitre | Libri Mondadori

 

Laurent CHAUVAUD, Storia della conchiglia pellegrina. La sentinella dell’oceano (La coquille Saint-Jacques, sentinelle de l’océan), Add Editore.

Dalla sua comparsa, 25 milioni di anni fa in Europa sulla costa atlantica, la conchiglia di San Giacomo non ha mai smesso di affascinarci: ne parla Aristotele, è il logo della compagnia Shell, è la conchiglia della Venere del Botticelli. Nel medioevo era molto diffusa in Bretagna e Galizia dove si trova il santuario di Compostela, i pellegrini ne prendevano una da mettere al collo o da appendere al bastone. Il libro di Chauvaud, biologo marino con il talento per il racconto, è la storia di una ricerca scientifica innescata dalla bellezza della natura, rilanciata dal caso, impreziosita dalla curiosità. Al centro c’è la conchiglia di San Giacomo, con i segreti della sua biologia e della sua chimica, il suo canto impercettibile. Nei suoi solchi un calendario biologico in cui il rosso vermiglio corrisponde agli inverni più freddi e l’amaranto a quelli più miti. Come ha imparato ad archiviare le informazioni sommerse nelle profondità del mare e del tempo, diventando la sentinella del nostro pianeta e dell’oceano? Questo libro è un viaggio di esplorazione in fondo al mare e il racconto di come il caso possa portare a scoperte inattese.

add editore on Twitter: "🐚 “Storia della conchiglia pellegrina” è il reportage di una ricerca scientifica che diventa rivelazione inaspettata di segreti, meraviglie e fragilità del #mare. Da oggi in libreria: https://t.co/WaWAHhjSBh…

 

Lisa GINZBURG, Jeanne Moreau, Giulio Perrone Editore.

Lisa Ginzburg inaugura una collana di storie di signore speciali raccontando la vita, gli amori e i film dell’attrice francese.

Icona del cinema francese e attrice dal talento riconosciuto mondialmente, Jeanne Moreau ha attraversato la vita con interezza e lucidità assolute e speciali. Il suo asse centrale è stato recitare, il suo lavoro: fiamma e combustibile lungo un arco lunghissimo di anni, e la sua identità professionale un fiume di cui le altre parti della vita sono state gli affluenti, costellati di amori e di incontri, di seduzioni e di decisioni. Risalendo gli affluenti, si arriva così al fiume in piena della vita di una donna generosa e rigorosa nei confronti di sé stessa anzitutto, e subito dopo dei molti che l’hanno amata e del suo sconfinato pubblico. La sua esistenza è la storia di un grande amore per la vita, di un talento naturale per stare “dentro” alle cose. Ma è anche la storia di una vita in cui i chiaroscuri della sua forza femminile si rifrangono su dinamiche più lente e meno visibili: è una Jeanne Moreau sfaccettata e umanissima, donna che custodisce, dietro la grande professionalità, silenzi vulnerabili e sogni di altre vite. Lisa Ginzburg mostra, oltre all’immagine sublime di Jeanne Moreau e delle sue moltissime interpretazioni, una figura attraversata da correnti carsiche e forti che la muovono e la fanno scegliere. Scegliere sé, e quel che della sua grande bellezza esteriore e interiore rimane, scolpito nella statua del tempo. Forse la definizione più giusta è quella che ne diede Marguerite Duras: insaisissable.

Lisa Ginzburg vive e lavora a Parigi. Ha studiato alla Normale di Pisa e si è specializzata in mistica francese del Seicento. È stata direttrice di cultura della Unione Latina.

Jeanne Moreau Foto da giovane dell'attrice feticcio del cinema francese

 

Alberto MATTIOLI, Un italiano a Parigi. Storia di un amore, Garzanti.

“Ci sarà sempre una Parigi diversa da scoprire. E misteriosamente, miracolosamente, incredibilmente, sarà sempre Parigi”

Parigi è la città più visitata, più fotografata, più descritta al mondo. Ma nessuno prima d’ora l’ha raccontata come Alberto Mattioli, che per la capitale francese nutre un amore prossimo alla venerazione e dei parigini conosce segreti, idiosincrasie, passioni. In questa personalissima passeggiata tra i venti arrondissement non c’è spazio per i luoghi comuni, i selfie sotto la torre Eiffel e i capolavori del Louvre, ma emerge nella sua interezza il fascino di una città capace di essere allo stesso tempo graziosa e terribile, frivola e serissima, curiosa di tutto ma attaccatissima alla sua identità. È un viaggio nelle case-museo lontane dagli itinerari più battuti, nelle abitudini cui i parigini restano fedeli da secoli, nelle prelibatezze, sempre più difficili da scovare, dell’autentica cucina francese, nei teatri e nei cimiteri. Muovendosi abilmente tra memoir, diario di viaggio e irriverente trattato antropologico, Mattioli ci mostra il lato meno scontato di una città che ci illudiamo di conoscere ma che non smette mai di sorprenderci e che, tra le pagine di questo libro, ci sembrerà di visitare per la prima volta.

Alberto Mattioli (Modena 1969) è giornalista del quotidiano «La Stampa», di cui è stato anche il corrispondente da Parigi. Esperto d’opera, tiene una rubrica su «Classic Voice» e ha collaborato con molti teatri e riviste italiani e internazionali. Ha scritto sei libri, tre libretti d’opera, molti saggi e qualche migliaio di articoli.

Un italiano a Parigi" di Alberto Mattioli - Cartonato - SAGGI - Il Libraio

 

Nicolas BARREAU, Il tempo delle ciliegie, Feltrinelli.

Nicolas Barreau, grande maestro della commedia sentimentale, riporta in scena gli indimenticabili protagonisti del suo bestseller mondiale Gli ingredienti segreti dell’amore, in una nuova, incantevole storia romantica.

«Perso nei miei pensieri, mi incamminai lungo boulevard Saint-Germain e girai in rue Bonaparte. Quante volte avevo fatto quel tragitto? Da editor, da autore, da innamorato infelice. Da bugiardo e da sognatore pieno di speranze.»

Nessuna città è come Parigi. Soprattutto in primavera, quando i ciliegi sono in fiore. Di notte, a Saint-Germain, si può far tardi a un tavolino all’aperto di uno dei celebri café o passeggiare davanti alle vetrine illuminate fin lungo la Senna, la Tour Eiffel che scintilla in lontananza. Parigi sembra fatta apposta per gli innamorati, ma Cupido volta le spalle ad André Chabanais, editor delle Éditions Opale e autore sotto pseudonimo di un romanzo che deve il successo proprio all’amore. Aurélie, l’impulsiva fidanzata di André, è assente e distratta. Tutto ha avuto inizio la sera di san Valentino: doveva essere la loro grande serata, ma succede qualcosa di inaspettato. Le Temps des cerises, il ristorante di Aurélie, ottiene una stella Michelin e lei scoppia di felicità. Finché non viene a sapere che il premio è frutto di un errore: il vero vincitore è un ristorante omonimo di Vétheuil (poco distante da Giverny e dai celebri giardini di Monet), con il suo arrogante chef. Quando però Aurelié lo incontra di persona, resta piuttosto affascinata dai suoi modi colti e raffinati e dai suoi occhi azzurri. Viziato dal successo del suo romanzo, che la bella libraia Artémise Belfond non cessa di lodare, André dovrà imparare cos’è la gelosia. Lo charme di Parigi, un po’ di mistero e batticuore e un divertente dietro le quinte dell’industria editoriale: Nicolas Barreau, grande maestro della commedia sentimentale, riporta in scena gli indimenticabili protagonisti del suo bestseller mondiale Gli ingredienti segreti dell’amore, in una nuova, incantevole storia romantica.

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Agnès GABRIEL, Merci, Monsieur Dior, Giunti.

  1. In fuga da un fidanzamento infelice e dalle ristrettezze della vita di provincia, Célestine lascia la Normandia per cercare fortuna a Parigi. Qui è accolta dalla sua migliore amica Marie, che lavora come cameriera e la guida attraverso la città che sta risorgendo dagli orrori della guerra. Fingendo di fare shopping nelle lussuose Galeries Lafayette, le due sognano una vita diversa. Finché Célestine non si imbatte in un annuncio per un posto da segretaria: non immagina certo che di lì a poco si ritroverà nel sontuoso palazzo dello stilista Christian Dior, in crisi per la presentazione della sua prima collezione. La naturale grazia di Célestine incanta Dior, dandogli l’ispirazione per la nuova linea. In poco tempo la ragazza diventa la sua più stretta collaboratrice, la sua più intima confidente e infine la sua musa. In una città in cui la gente, dopo le privazioni della guerra, ha un disperato desiderio di ritrovare la bellezza, le creazioni di Christian Dior sbocciano come fiori, presentando uno stile e un’idea di femminilità completamente nuovi e incantando le parigine con la loro raffinatezza. In questo nuovo mondo sfavillante, Célestine conosce l’affascinante Jean-Luc, giornalista del Figaro, ma non sa che nel frattempo qualcuno sta tramando nell’ombra e potrebbe mettere a rischio il suo legame con Monsieur Dior… Tra meravigliosi abiti, stoffe e profumi, una vera immersione nell’atmosfera dell’epoca e della città.

“La felicità è il segreto della bellezza” Christian Dior

Agnès Gabriel è un’autrice tedesca di romanzi storici e femminili, pubblicati con grandissimo successo sotto diversi pseudonimi. I suoi libri sono stati tradotti in numerosi Paesi.

Just a perfect moment.... un libro nuovo! - Snow in luxury

 

Amos REICHMAN, Jacques Schiffrin. Un éditeur en exil, Éditions du Seuil.

La vie du fondateur de la « Pléiade »

Né dans une famille juive aisée de la Russie impériale, Jacques Schiffrin (1892-1950), éditeur de renom, connut à deux reprises l’exil. D’abord à Paris, où il fut en 1931 le fondateur de la « Bibliothèque de la Pléiade », puis, dans les années 1940, à New York, où il participa à la création de Pantheon Books. Si la « Bibliothèque de la Pléiade » contribua grandement au prestige de la culture française dans les années 1930, la Seconde Guerre mondiale mit fin à l’idylle française du fondateur de la « Pléiade ». Après la guerre, à New York, Schiffrin voulut revenir à Paris. Il aurait en effet semblé évident qu’il reprenne la direction de la « Bibliothèque de la Pléiade ». Devenue, avec son accord, la propriété de Gallimard dès 1933, il en était resté l’unique directeur. Mais les conséquences de la politique d’« aryanisation » avaient incité Gaston Gallimard à congédier, en novembre 1940, Schiffrin de la direction de cette collection qu’il avait lui-même créée. Amos Reichman évoque avec une grande sensibilité la tristesse de l’exil tout en nous offrant, grâce à ses recherches minutieuses dans les archives des deux côtés de l’Atlantique, la correspondance de Schiffrin avec ses amis, notamment Roger Martin du Gard.
En cet âge d’or de l’édition, Schiffrin imprima sa marque durable. L’héritage qu’il nous laisse est immense. Ses deux créations perdurent jusqu’à aujourd’hui. En France, la « Bibliothèque de la Pléiade » est devenue l’arbitre du classicisme et Pantheon Books a beaucoup enrichi l’édition en langue anglaise. Avec son lot de malheurs personnels et de succès magnifiques, la vie de Jacques Schiffrin offre un parfait reflet du XXe siècle.

 

Jacques Schiffrin : éditeur en exil et « passeur pluriel »

Gaël TCHAKALOFF, Tant qu’on est tous les deux, Flammarion.

Gaël Tchakaloff raconte l’Elysée de l’intérieur et dresse un portrait du couple présidentiel formé par Brigitte et Emmanuel Macron: « Ils voulaient réussir, et l’ambition n’est pas un défaut », selon l’auteure.

«Dans le combiné, ta respiration rythme tes pas sur un parquet sonore, oh tu sais … Tout ira bien tant qu’on est tous les deux.

Ta déambulation s’interrompt. On a eu beaucoup de chance de tomber l’un sur l’autre, notre fusion s’est opérée dès le premier jour, comme une évidence. Les gens ne comprennent pas, parce que la société est individualiste, mais le couple, ça ne casse pas l’individualité, ça la renforce, ça la respecte. Mes parents étaient pareils, moi ça me barbait quand j’étais petite. Ils s’aimaient tant que ma mère a eu des problèmes de santé dès que mon père a disparu.

Je rebondis, oui, mais vous deux, c’est encore autre chose.

Retrouvant un souffle serein, tu inspires longuement. Des couples qui ont notre histoire, notre trajet, tout ce que nous avons traversé… Oui, il n’y en a peut-être pas beaucoup.»

La romancière Gaël Tchakaloff a vécu, jour et nuit et des mois durant, au cœur du réacteur, au plus près du pouvoir et de ceux qui l’incarnent: le président de la République et la Première dame. Tant qu’on est tous les deux perce l’armure, les secrets, l’histoire d’amour et les conquêtes d’un homme et d’une femme qui ne ressemblent à nuls autres: Brigitte et Emmanuel Macron. Famille, amis, entourage politique, détracteurs… De fidélités en trahisons, chacun livre sa vérité.

Gaël Tchakaloff est l’auteure de Lapins et merveilles, 18 mois ferme avec Alain Juppé (2016), Divine comédie (2017), ainsi que d’un premier roman très remarqué, Vacarme (2019).

Tant qu'on est tous les deux by Gaël Tchakaloff

 

Pierre Singaravélou et Sylvain Venayre, Le magasin du monde. La mondialisation par les objets du XVIIIe siècle à nos jours, Fayard.

Saviez-vous que le hamac, d’origine amérindienne, avait été mis au service de la conquête de l’espace? Que le surf fut d’abord une pratique politique et religieuse? Que le shampoing adopté par les Britanniques provient du sous-continent indien? Que la boîte de conserve a initié le développement spectaculaire de Kuala Lumpur? Que la passion du piano a accéléré l’extermination des éléphants des savanes africaines? Que de petits coquillages des Maldives permettaient d’acheter des captifs destinés aux plantations outre-Atlantique? À l’invitation de Pierre Singaravélou et Sylvain Venayre, près de quatre-vingt-dix historiennes et historiens ont accepté de relever le défi, savant et ludique, d’une histoire du monde par les objets. De la tong au sari, du gilet jaune à la bouteille en plastique, en passant par le sex-toy et la chicotte, ces objets tour à tour triviaux et extraordinaires éclairent nos pratiques les plus intimes tout en nous invitant à comprendre autrement la mondialisation et ses limites. Un voyage insolite et passionnant dans le grand magasin du monde.

Le magasin du monde, Sylvain Venayre, Pierre Singaravélou | Fayard

 

EXPOSITIONS

Raymond Depardon. La vita moderna. Milano. Triennale – Fondation Cartier pour l’art contemporain. Fino al 10 aprile 2022.

Triennale Milano e Fondation Cartier presentano in Italia la prima mostra personale del fotografo e cineasta francese Raymond Depardon. Nato nel 1942 in Francia è considerato uno dei più grandi nomi della fotografia e del cinema. Il ricco percorso espositivo testimonia come la ricerca di Depardon esplori mondi e contesti molto diversi: dalle comunità rurali francesi alle periferie urbane di Glasgow, dalla vita nella New York degli anni Ottanta agli ospedali psichiatrici in alcune città italiane negli anni Settanta. Riunendo trecento fotografie, due film e tutti i libri monografici pubblicati, La vita moderna è la più grande mostra mai realizzata dal fotoreporter e cineasta francese che, dagli anni Settanta, ha rinnovato profondamente il mondo dell’immagine contemporanea. Specificamente ideata da Depardon per Triennale Milano, la mostra è stata concepita con la partecipazione dell’artista francese Jean-Michel Alberola, che ha dato il suo ritmo al percorso e introdotto il colore negli spazi. Nel suo viaggiare attraverso i vari Paesi del mondo, Depardon indirizza il suo sguardo umanista, in città come in campagna, per rivelare ogni paesaggio come il luogo di una esperienza umana, senza cercare l’istante decisivo, preferendo il reale al sensazionale.

Triennale Milano e Fondation Cartier pour l'art contemporain presentano la mostra di Raymond Depardon, “La vita moderna”.

 

Giovanni Boldini. Lo sguardo nell’anima. Bologna. Palazzo Albergati. Fino al 13 marzo 2022.

Era l’artista più mondano e ricercato della Parigi della Belle Époque e in occasione del novantesimo anniversario della sua morte avvenuta a Parigi nel 1931, la cornice di Palazzo Albergati di Bologna con oltre 90 opere, ospita una straordinaria mostra dedicata a Giovanni Boldini.
Il fascino femminile, gli abiti sontuosi e fruscianti, la Belle Époque, i salotti: è il travolgente mondo di Giovanni Boldini, genio della pittura che più di ogni altro ha saputo restituire le atmosfere rarefatte di un’epoca straordinaria. Letteratura e moda, musica e lusso, arte e bistrot si confondono nel ritmo sensuale del can can e producono una straordinaria rinascita sociale e civile. Questa mostra antologica, sviluppata su un registro narrativo cronologico e tematico al tempo stesso, presenta una ricca selezione di opere che esprime al meglio la maniera di Boldini, il suo saper esaltare con unicità la bellezza femminile e svelare l’anima più intima e misteriosa dei nobili protagonisti dell’epoca. Ecco quindi celebri opere provenienti da collezioni pubbliche e private come Mademoiselle De Nemidoff (1908), Ritratto dell’attrice Alice Regnault (1884), La contessa Beatrice Susanna Henriette van Van Bylandt (1903), La contessa De Rasty coricata (1880 ca.), La camicetta di voile (1906 ca.). Una rassegna che però non si ferma all’esperienza internazionale e creativa di Boldini ma che, attraverso alcune importanti opere di confronto, presenta anche opere di artisti a lui contemporanei quali Vittorio Matteo Corcos, Federico Zandomeneghi, Gustave Leonard De Jonghe e altri ancora.

 

Giovanni Boldini. Lo sguardo nell'anima - Cultura Bologna

Miró. Il colore dei sogni. Mamiano di Traversetolo (Parma).  Fondazione Magnani-Rocca. Fino al 12 dicembre 2021.

“Un innocente col sorriso sulle labbra che passeggia nel giardino dei suoi sogni”: così il poeta Jacques Prévert descriveva Joan Miró, celeberrimo artista spagnolo vissuto in una delle epoche più fervide della storia dell’arte. Arte, la sua, fondata non tanto sull’immagine tradizionale, quanto su sensazioni, emozioni immediate e suggestioni: colori brillanti e forti contrasti, linee sottili e soggetti allucinati e onirici. Miró (Barcellona 1893 – Palma di Maiorca 1983) dipinge ispirandosi alle forme della natura, ma anche alla musica; per un periodo compone inoltre poesie di stile surrealista, seguendo meccanismi psicologici simili a quelli adottati in pittura. Egli aspirava chiaramente al divino e la musica e la poesia erano le sue fonti di ispirazione. Talvolta le parole compaiono anche nei quadri, costituendo la loro chiave di lettura. Ad essere particolarmente documentati in mostra sono gli ultimi decenni di attività di Miró, con tele di grande formato e poetica bellezza come Personnage et oiseaux devant le soleil e Personnage devant la lune, e i temi ricorrenti che egli reinventa con frequenza – con l’uso costante di simboli come le stelle, gli uccelli o la donna, e le fantasiose rappresentazioni di teste – nello stesso tempo sottolineando influenze così diverse come la tradizione popolare, la calligrafia asiatica o i graffiti urbani. La pittura di Miró tende all’astrazione; tuttavia nelle variopinte forme fantastiche tra loro accostate, permane quasi sempre una traccia del reale: un occhio, una mano, la luna. Alcuni quadri presenti in mostra fanno pensare a cieli stellati, come Personnage, oiseau, ètoiles del 1944 o Après les constellations del 1976. La strepitosa attività di illustratore di Mirò è rappresentata nell’esposizione al massimo livello, grazie al libro d’artista con testi poetici di Tristan Tzara Parler seul (1950), con settantadue tavole a colori dell’artista catalano, esposte in grandi teche. Trasgressivo e anticonformista, l’artista affianca alla sua anima più contemplativa una poetica unitaria tra sogno e colore, così da sfuggire alla banalità e al convenzionalismo, dando vita a un linguaggio artistico universale ma allo stesso tempo unico e originale. Come affermava Mirò: ‘Una semplice pennellata può dare libertà e felicità’.

Miró. Il colore dei sogni” alla Fondazione Magnani-Rocca | CRALT Magazine

 

La forma dell’infinito. Udine. Museo di arte moderna e contemporanea Casa Cavazzini. Fino al 27 marzo 2022.

Le sale del museo di arte moderna e contemporanea « Casa Cavazzini », appena ristrutturate e ora dotate di soluzioni al passo con i migliori ambienti espositivi al mondo, diventano nella mostra La forma dell’Infinito lo spazio teatrale dove 50 opere strepitose, come attori che vivono e parlano, avvicinano i visitatori in un racconto capace di toccare il cuore e l’intelligenza e di stupire con colpi di scena di bellezza e privilegi assoluti. La mostra intende dare al visitatore la percezione d’essere il destinatario di una rivelazione suggestiva, con opere che facciano sfiorare l’infinito. Basti pensare alle firme dei cinquanta capolavori, molte delle quali appartengono ai più importanti protagonisti dell’arte negli ultimi due secoli: Claude Monet, Paul Cézanne, Alfred Sisley, Henri Matisse, Dante Gabriele Rossetti, Michail Nesterov, František Kupka, Vasilij Kandinskij, Aristarch Lentulov, Natal’ja Gonarova, Odilon Redon, Maurice Denis, Jacek Malczewski, Mikalojus Čiurlionis, Nikolaj Rerich, Medardo Rosso, Umberto Boccioni, Pablo Picasso, Emilio Vedova, Ernst Fuchs, Hans Hartung e altri ancora.

CASA CAVAZZINI - MUSEO D'ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA - exibart.com

 

 

Enfin le cinéma! Arts, images et spectacles en France (1833-1907). Parigi. Musée d’Orsay. Fino al 15 gennaio 2022.

Les frères Lumière donnent naissance au cinéma en 1895. Deux siècles plus tard, le musée d’Orsay revient à la genèse de cette invention qui a changé l’art et le mode pour toujours.

Tous les cinéphiles connaissent « L’arrivée du train en gare » ou « La sortie de l’usine », ces toutes premières «photographies animées» tournées et projetées par les frères Lumière en 1895. Une petite révolution technologique, artistique, culturelle et sociale qui s’inscrit dans la continuité d’expérimentations et de dispositifs permettant de donner vie aux images.

Le Musée d’Orsay nous raconte les origines du cinéma: plus de 300 œuvres, objets et films composent cette exposition inédite organisée en partenariat avec le Los Angeles County Museum of Art Los Angeles, le CNC, Gaumont et Pathé. On (re)découvre des créations du tout début du XXe siècle, signées Pierre Bonnard, Auguste Rodin, Léon Gaumont, Alice Guy, Auguste et Louis Lumière, Georges Méliès, Claude Monet, Berthe Morisot ou Charles Pathé. Artistes anonymes ou grands noms de la culture, chefs-d’œuvre ou expérimentations visuelles, on assiste à travers ce parcours dans le musée d’Orsay aux balbutiements du cinéma. Tous ces artistes se montrent fascinés par cette technologie moderne et sa capacité à représenter le monde vivant. En prolongement direct avec les mouvements artistiques du XIXe siècle, comme le naturalisme ou le réalisme, les premiers « réalisateurs » assouvissent leur fantasme du «réalisme intégral». L’exposition du musée d’Orsay nous propose de revivre ces balbutiements dans un parcours thématique, qui met en lumière la force du cinéma et sa conquête rapide des cœurs du public. Influence des Beaux-Arts, de l’impressionnisme, de l’Art nouveau, salles de spectacle dédiées, premiers scénarios et créations originales, éléments de curiosité puis rendez-vous capables de concurrencer le théâtre ou le music-hall: le cinéma a connu une évolution rapide en une dizaine d’années seulement.

Plongez dans l’histoire de cette invention française hors du commun, qui a fasciné toutes les classes de la société dès son apparition.

Exhibition poster - Enfin le cinéma ! - 40 x 60 cm | Boutiques de Musées

 

Planches Contact. Festival de photographie de Deauville. Fino al 2 gennaio 2022.

Planches Contact est un festival de photographie singulier fondé sur le principe de la commande publique. Les photographes invités en résidence à Deauville mettent en correspondance leur univers avec la ville puis exposent leur travaux d’octobre à janvier. Depuis deux ans, Planches Contact s’est ouvert à toute la Normandie, proposant aux photographes invités d’explorer la région, au-delà de la ville, littoral, campagne ou agglomérations urbaines. L’événement est devenu en quelques années un véritable laboratoire d’observation du territoire par l’image. Déjà constitutives de l’ADN du festival, les expositions en extérieur sont privilégiées et offrent ainsi à tous les regards un aperçu de la complexité et de la richesse de la scène photographique contemporaine.

Deauville. Derniers jours pour profiter de Planches Contact - Trouville- Deauville.maville.com

 

CINÉMA

La scelta di Anne – L’événement. Un film di Audrey Diwan. Con Anamaria VartolomeiKacey Mottet KleinLuàna BajramiLouise Orry-Diquéro. Uscita 4 novembre 2021.

Leone d’Oro come Miglior Film alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, il film racconta la battaglia di una ragazza che cerca di abortire negli Anni 60. “Anch’io ho vissuto quell’esperienza” dice la regista Audrey Diwan “e ho voluto questa storia per spezzare la catena di silenzio, vergogna e senso di colpa che ancora pesa sulle donne”.

L’événement non è un film da cui si esce indenni. Adattamento del romanzo omonimo di Annie Ernaux, è la storia cruda di una ragazza al debutto della vita per cui è inimmaginabile avere un bambino e rinunciare ai suoi sogni. Prima della legalizzazione dell’aborto e l’arrivo della pillola contraccettiva, l’interruzione della gravidanza per una donna era un campo di battaglia, il teatro di un vero dramma. L’evento del titolo accade quindici anni prima la Loi Veil, che segna un pre e un dopo. Il film avanza e stringe sul volto angosciato dell’eroina, flirtando col genere. Le sequenze dell’aborto non sono gore ma sono sensoriali e immersive fino al limite del sopportabile. Perché L’événement è il rovescio dei favolosi anni Sessanta, un percorso accidentato che opera nella trasparenza raggiungendo l’impensabile (l’espulsione del feto) con un tonfo sordo nella notte.

L'evenement - Circuito Cinema

 

Annette. Un film di Leos Carax. Con Adam DriverMarion CotillardSimon HelbergDevyn McDowellJames Reade Venable. Uscita 18 novembre 2021.

Un inno a tutte le forme di spettacolo. Un’esplosione di bellezza da guardare e ascoltare.

Henry è uno stand-up comedian, Ann è una cantante di fama internazionale. I due sono una coppia perfetta, ma con la nascita della loro figlia Annette, una bimba con un dono unico ed eccezionale, la loro vita cambia.

Annette (2021) - IMDb

 

Sotto le stelle di Parigi (Sous les étoiles de Paris). Un film di Claus Drexel. Con Catherine FrotMahamadou YaffaJean-Henri CompèreRichna LouvetRaphaël Thierry. Uscita 25 novembre 2021.

Fiaba francese contemporanea: la storia di Christine e Suli, in giro per le vie di Parigi alla ricerca dell’umanità perduta. Per molti anni Christine ha vissuto sotto un ponte, isolata da tutta la famiglia e gli amici. Una notte, proprio come in una fiaba, un bambino di otto anni appare di fronte al suo rifugio. Suli non parla francese, si è perso, separato da sua madre … Insieme, vanno a cercarla. Per le strade di Parigi, Christine e Suli si conosceranno. E Christine trova un’umanità che pensava fosse scomparsa.

Sotto le stelle di Parigi - Trailer Italiano - YouTube

 

La signora delle rose (La Fine fleur). Un film di Pierre Pinaud. Con Catherine FrotMarie PetiotOlivia CôteVincent DedienneFatsah Bouyahmed. Uscita 2 dicembre 2021.

Un’ode alle cose da farsi in modo antico e alla bellezza da ricercarsi attraverso la lentezza. Eve è una delle creatrici di rose più famose del mondo. Nonostante la sua fama, la sua compagnia è sull’orlo del fallimento. A risollevarne le sorti, con un piano a dir poco folle, arrivano tre personaggi sui generis assunti dalla sua segretaria.

A Taormina con La signora delle rose - Cinematografo

 

Il discorso perfetto (Le Discours). Un film di Laurent Tirard. Con Benjamin LavernheSara GiraudeauKyan KhojandiJulia PiatonFrançois Morel. Uscita 23 dicembre 2021.

Dal libro di Fabrice Caro, un film teatrale che consegna a Lavernhe il suo primo ruolo da protagonista. Adrien è un trentacinquenne romantico, depresso e ipocondriaco, da trentotto giorno ancor più sofferente perché la fidanzata, Sonia, ha messo « in pausa » la loro relazione fino a data da destinarsi. Si trova in questo stato penoso ad una noiosa cena di famiglia quando il fidanzato di sua sorella gli chiede il favore di tenere un discorso durante la cerimonia per il loro matrimonio. Angosciato alla sola idea, Adrien comincia così a produrre un un lungo discorso mentale, in cui immagina quel che potrebbe dire, ricorda i traumi e i bei momenti passati, analizza la sua famiglia, la sua relazione e se stesso, in attesa che un messaggio di Sonia riaccenda in lui la speranza e la felicità.

Il Discorso Perfetto - La Recensione

 

Illusioni perdute (Illusions perdues). Un film di Xavier Giannoli. Con Cécile De FranceGérard DepardieuXavier DolanJeanne BalibarBenjamin Voisin Uscita 30 dicembre 2021.

Xavier Giannoli mette in scena le sue Illusioni perdute facendo esplodere sullo schermo l’incredibile modernità di un classico: un giovane provinciale deve fare i conti con le sue ambizioni che vede infrangersi contro la spietata società parigina.

Illusioni perdute, il realismo di Balzac su ascesa sociale e stampa meretrice nell'ottimo classicheggiante film di Giannoli (trailer e poster in anteprima) - Il Fatto Quotidiano

 

THÉÂTRE

La vita davanti a sé. Monologo con Silvio Orlando. In tournée in diverse città.

La vita davanti a sé (La vie devant soi) di Romain Gary è la storia di Momo, bimbo arabo di dieci anni che vive nel quartiere multietnico di Belleville nella pensione di Madame Rosa, anziana ex prostituta ebrea che ora sbarca il lunario prendendosi cura degli “incidenti sul lavoro” delle colleghe più giovani. Pubblicato nel 1975, poi adattato per il cinema nel 1977, è un romanzo commovente e ancora attualissimo, che racconta di vite sgangherate che vanno alla rovescia, ma anche di un’improbabile storia d’amore toccata dalla grazia. Silvio Orlando ci conduce dentro le pagine del libro con la leggerezza e l’ironia di Momo diventando, con naturalezza, quel bambino nel suo dramma. Un autentico capolavoro « per tutti » dove la commozione e il divertimento si inseguono senza respiro.

Il genio di Gary ha anticipato senza facili ideologie e sbrigative soluzioni il tema dei temi contemporaneo: la convivenza tra culture religioni e stili di vita diversi. Nel mondo di oggi, segnato da flussi migratori e crisi economiche che fanno emergere nuove e antiche paure soprattutto nei ceti popolari e nei meno garantiti, quale funzione può e deve avere il teatro? Non certo indicare vie e soluzioni che ad oggi nessuno è in grado di fornire, ma una volta di più raccontare storie emozionanti, commoventi e divertenti, chiamando per nome individui che ci appaiono massa indistinta e angosciante. Raccontare la storia di Momo e Madame Rosa nel loro disperato abbraccio contro tutto e tutti è necessario e utile. Le ultime parole del romanzo di Gary dovrebbero essere uno slogan e una bussola in questi anni dove la compassione rischia di diventare un lusso per pochi: Bisogna voler bene.

La vita davanti a sé": l'attore e regista Silvio Orlando racconta la storia del piccolo Momò a Savona - Il Vostro Giornale